Filosofia ayurvedica

Secondo la filosofia vedica Tutto è Uno e le stesse leggi governano sia l'infinitamente grande che l'infinitamente piccolo. Ogni cosa si ripete ai vari livelli e se studiamo ciò che accade nel corpo umano, a livello cellulare come nel suo insieme, possiamo comprendere come è strutturato l'universo e viceversa. Partendo da questo presupposto ogni aspetto dell'esistenza è di pari importanza e non si può prescindere da nessuno di essi. In principio era l'Assoluto, Brahma, Purusha, ciò che tutto racchiude, che decide di manifestarsi ed entra nel mondo dell'illusione, Maya. E’ attraverso la formulazione di questo desiderio che tutta la manifestazione si pone in essere; alla base stessa della manifestazione, infatti, c’è il desiderio, che è fondamento stesso del Il Brahma è al centro di ogni cosa e la vita è una ruota che si muove intorno ad Esso.
La manifestazione si palesa attraverso il he genera la vita, l'illusione; senza il movimento rimane l'Assoluto. Quando Purusha si manifesta in Prakruti, l'intelligenza cosmica crea il movimento che fa apparire il tempo e lo spazio. Il tempo è la vita, che è una ruota che si muove intorno al proprio asse.L’anima individuale è un frammento di Purusha cosmico e, perciò, è detta anch’essa Purusha. Solitamente per vita incarnata si intende quella umana ma tutti gli esseri possiedono una coscienza, anche se, a seconda del livello evolutivo, è più o meno limitata. La qualità della nostra coscienza dipende da Sattva, Rajas e Tamas, ciascuno dei quali prevale, di volta in volta, rispetto agli altri.Poiché la coscienza è onnipresente ogni pensiero influenza il mondo circostante quindi, come il cosmo è influenzato dal pensiero di tutti i suoi abitanti, così ogni nostro pensiero, oltre ad influenzare l’ambiente circostante, condiziona il nostro organismo. Per questo è molto importante avere dei pensieri positivi, che generano salute, e cercare il più possibile di allontanare da sé i pensieri nefasti, che portano in un vortice di negatività, e danno corpo alla malattia. Non appena ci si accorge di essere in un vortice negativo è necessario, con qualsiasi mezzo, interrompere la spirale, utilizzando la tecnica a ciascuno più congeniale; se spirito e mente sono in pace anche il corpo lo è. Se esiste un buono stato di salute fisica, è naturale arrivare ad avere un buono stato di salute mentale e spirituale, che influenza positivamente la famiglia, la comunità, la manifestazione stessa. Per creare queste condizioni di armonia è indispensabile avere una buona padronanza della mente. Attraverso di essa assolviamo ai nostri compiti nel mondo, comunichiamo con gli altri esseri, evolviamo nella nostra crescita spirituale, ma essa è anche la fonte di tutti i nostri dubbi, delle nostre perplessità, delle false costruzioni che rendono i nostri pensieri contorti e ingannevoli. Imparando a guidare la mente si possono controllare i pensieri, bloccandoli quando necessario, oppure dirigendoli verso ciò che più ci interessa.Secondo l’ayurveda, energia, mente e struttura sono i tre elementi interconnessi ed interdipendenti alla base della fisiologia. L’anima ha la propria sede nel cuore e da lì governa il corpo; il cervello è l’amministratore del corpo per conto dell’anima. Visto che, secondo la filosofia vedica, “il tutto è nel tutto”, anche ogni singola cellula deve essere considerata come un’anima, un centro. Respirando, il Prana, attraverso i vari canali, entra in ogni cellula e, in questo modo, stimola, nella cellula stessa, il ricordo della sua origine divina. Ecco così spiegata l’affermazione secondo cui tutti i livelli dell’esistenza sono interconnessi fra di loro e l’importanza, quindi, in ogni momento, di avere una visione d’insieme ricordando che ogni tipo di stimolazione va ad influenzare l’intero sistema corpo-mente-anima.Il principio fondamentale all’origine dell’universo è la Pura Coscienza, chiamata Purusha. Il Purusha è la base cosciente di tutte le manifestazioni, è l’essere non manifesto da cui tutto diviene e, nell’uomo, è l’origine cui egli deve tendere. Il mondo esterno, la manifestazione, deve esistere per dare al Purusha la possibilità di fare esperienza; il mondo, che è basato sull’intelligenza, funziona per mezzo della mente e segue un percorso naturale che riflette la Pura Coscienza. Il Purusha è la pura natura del Sé: non è l’essere incarnato ed è distinto dall’ego, Ahamkara, non è né corpo né mente, né materia sottile né materia grossolana, ma è la base attraverso cui essi possono operare. Prakruti, la Natura Primordiale, è la forma originale della materia, è l’essenza, il potenziale di tutto ciò che può apparire. Prakruti non è materia nel senso grossolano del termine ma nel senso di capacità di fare esperienza da parte della mente; è uno strumento per il Purusha, attraverso cui Egli si manifesta. Prakruti non ha coscienza propria e, per animarsi, ha bisogno delle facoltà del Purusha. Mahat, l’Intelligenza Cosmica, contiene in sé tutte le leggi ed i principi propri della manifestazione ed è la forma manifesta di Prakruti, modellata dalla volontà del Purusha. Mahat è la Mente Divinaper mezzo della quale nascono la parola divina, il tempo, lo spazio, ed i semi della differenziazione. Buddhi, corrispettivo, a livello individuale, di Mahat, è l’intelligenza dell’anima individuale. Buddhi è la facoltà essenziale attraverso cui si può scoprire la vera natura delle cose, il giusto dallo sbagliato, l’eterno dal transitorio. La principale via vedica della conoscenza passa attraverso l’armonizzazione tra Buddhi e Mahat; secondo l’ayurveda la causa principale della malattia è il cattivo funzionamento di Buddhi, non in armonia con Mahat perché influenzato da Ahamkara, l’ego, che porta a falsi giudizi e credenze, distorcendo la Verità. Ahamkara significa letteralmente “fabbricazione dell’io” ed è l’insieme di processi, di pensieri, attraverso cui si pone in essere la differenziazione. L’ego può essere, quindi, considerato, come la forza di divisione, indispensabile, inerente la natura; è ciò che permette all’anima di identificarsi in diversi corpi. Per mezzo di Ahamkara le energie basilari latenti nella materia, Prakruti, e le leggi fondamentali contenute in Mahat, prendono forma specifica. L’ego, attraverso i Triguna, soprassiede alla diversificazione delle qualità basilari della natura in tre gruppi di cinque (sensi, organi di azione ed elementi) e origina la mente: tutti strumenti che permettono all’individuo di operare nel mondo. Mentre Buddhi è l’aspetto della mente rivolto verso l’interno, Ahamkara è l’aspetto rivolto verso l’esterno; Buddhi rimane sotto il dominio dell’ego finché non si impara a meditare. Sotto l’influenza dell’ego, Prakurti, lo stato naturale delle cose, può diventare Vikurti, una condizione di malattia, di disturbo. Manas è la mente sensoriale, rivolta verso l’esterno, creata dall’ego. Manas, che dà origine ai cinque organi dei sensi ed ai cinque organi di azione, è il sesto organo di senso e di azione ed opera per coordinare entrambi: è considerata la centralina di comando dei sensi. Manas è il principio dell’emozione, della sensazione e dell’immaginazione e si forma attraverso le qualità di Satva, Rajas e Tamas (Triguna). I tre Guna sono le qualità latenti, sottili, che permeano ogni cosa donandole un’impronta unica, sono le energie per mezzo delle quali funziona la mente ma anche la coscienza più profonda. Essi si trovano ad un livello più profondo rispetto alle tre forze, dosha (energia, luce e materia), che interagiscono nella manifestazione a livello fisico. 

Secondo il Samkhya la mente e l’ego sono qualcosa di materiale, osservabile come oggetto, come lo sono le sensazioni e le emozioni. Attraverso il processo meditativo, si impara a spostare la consapevolezza dalla mente da tutti i suoi coinvolgimenti verso il Sé, la Pura Consapevolezza.