L’ENERGIA –QI-



“La nascita è una condensazione dell’Energia in Materia e la morte, una dispersione della Materia in Energia.”
Nell’Universo tutto è in un continuo stato di trasformazione e mutamento; che si rivolga la nostra attenzione al macrocosmo oppure al microcosmo, non possiamo non essere colpiti da come la vita stessa sia in continuo movimento. Sappiamo ad esempio che la Terra gira su se stessa dando luogo all’alternanza del giorno e della notte, e come giri anche attorno al Sole originando le stagioni. E come tutto il sistema solare si sposti a velocità incredibile verso una certa zona della galassia.
Se poi spostiamo la nostra attenzione dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, l’importanza delle trasformazioni non è meno impressionante.
La fisica c’insegna che ogni cosa è composta d’atomi, che all’interno degli atomi ci sono nuclei ed elettroni, che gli elettroni si muovono incessantemente in tutte le direzioni, e che anche nel nucleo c’è movimento vorticoso fra le varie particelle, dette subatomiche, che lo compongono.
Buddha, 2500 anni fa, affermò che tutto il mondo è composto di Kalapas, particelle notevolmente più piccole dell’atomo, che queste Kalapas sono in un continuo stato di trasformazione, e che nel breve lasso di tempo di un batter di ciglia, milioni di esse nascono e muoiono quasi contemporaneamente.
Questa forza del mutamento che sottende ogni forma di vita è chiamata dagli antichi Cinesi Qi. Questa parola andrebbe tradotta letteralmente con “Soffio”, ma è invalsa in Occidente l’abitudine di utilizzare il termine “Energia”, che pur rende bene l’idea del suo significato.
Qi è la grande forza che sottende alla vita: è la vita stessa. E’ la vibrazione dell’Universo nel suo manifestarsi. Nell’essere umano Qi è la forza vitale che scorre, continuamente ed incessantemente, per irrorare e nutrire ogni parte dell’organismo. Può essere paragonato all’acqua: la natura dell’acqua è di scorrere e d’essere presente in ogni luogo in cui si manifesta la vita.
In alcuni luoghi l’acqua è abbondante, come nei fiumi e nei mari; in altri scorre solo in profondità emergendo in superficie nelle sorgenti, in altri ancora la sua presenza è quasi impercettibile, come nei deserti o nell’atmosfera, ma è sempre in ogni caso presente là dove esiste la vita. Inoltre, per mantenersi pura e benefica deve scorrere, muoversi; se ristagna, imputridisce fino a diventare velenosa.
Lo stesso vale per l’Energia (Qi), sia in generale sia più specificatamente nell’essere umano, in cui deve diffondersi in ogni zona, in superficie come in profondità. L’Energia nel corpo umano, come l’acqua sulla Terra, avrà una maggiore o minore concentrazione. Come l’acqua scorre nei fiumi, così l’Energia scorre nel corpo umano lungo dei percorsi detti Jing Mai, letteralmente “Canali Energetici”.
Quando, per un qualsiasi motivo, questo libero scorre e fluire è ostacolato, rallentato o bloccato, avremo dei luoghi in cui si ha stagnazione ed accumulo d’energia, ed altri in cui questa sarà insufficiente. Si parlerà allora di turbe energetiche o, in termini occidentali, di malattia.
Questo è il concetto d’Energia presente nella MTC (Medicina Tradizionale Cinese); come abbiamo visto la sua essenza rimanda all’idea di movimento e di trasformazione, che può essere rappresentata come oscillazione fra due poli opposti a cui i Cinesi hanno dato il nome di Yin-Yang

Yin e Yang sono la legge del Cielo e della Terra, la grande intelaiatura d’ogni cosa, i genitori del mutamento, la radice e il principio della vita e della morte»
La vita si manifesta nella dualità. Dal momento in cui è concepito e pulsa nel ventre della madre, fino al momento in cui esala l’ultimo respiro per ritornare nel ventre della madre Terra, ogni essere vivente è nella dualità. Nel corso della vita sperimenta gioia e dolore, desiderio ed appagamento, azione e riposo, sofferenza e piacere, forza e debolezza, amore e odio. Nell’ambito di queste coppie, ogni singolo elemento non può esistere senza l’altro; nessuno può dire di aver sperimentato una vita di sola gioia o di solo dolore, né d’averla trascorsa in continua attività, senza mai riposarsi. Però nella vita possiamo cogliere un solo elemento per volta della realtà: o siamo nella gioia o nel dolore, proviamo desiderio o appagamento, agiamo o ci riposiamo. Questa impossibilità di cogliere la realtà nella sua interezza, questo perenne vagare e oscillare senza soddisfazione duratura, genera in noi sofferenza ed il desiderio di recuperare l’Unità, cioè il DAO.
Qualsiasi cosa esistente in natura, compreso l’universo è energia in continuo moto e perenne trasformazione. Il simbolo che riassume tutto il pensiero cinese è quello del Tai Ji, che significa "grande trave"," trace maestra" e cioè cardine dell’Universo, della vita.

Questo simbolo rappresenta il concetto di Yin e Yang e se opportunamente analizzato, contiene tutti gli elementi che caratterizzano la coppia Yin-Yang.

Il simbolo dà l’idea di una marea che sale e retrocede, di fusione del bianco nel nero e del nero nel bianco, d’unione nella contrapposizione e, naturalmente di movimento. Questa è l’essenza di Yin-Yang. Notiamo che al centro della zona nera abbiamo un punto bianco, ed al centro della zona bianca un punto nero, ad evidenziare come in ognuna delle parti sia contenuto il germe dell’altra.
Proprio come nel solstizio d’inverno, dove, sotto la neve, è già vivo il seme del rigoglio dell’estate. L’iscrizione delle due metà in un cerchio ci comunica inoltre l’idea di intima fusione dei due aspetti, che insieme costituiscono la totalità della vita.